
Quante volte ci è capitato di non sentirci realmente ascoltati?! Di chiedere all’altro “Mi stai ascoltando?” e invece quante volte ci siamo sentiti dire: “Dimmi ti Ascolto!”
Proviamo quindi a riflettere insieme su che cosa vuol dire Ascoltare e che cos’è per ognuno di noi sentirsi Ascoltati.
La capacità di comunicare è strettamente legata alla nostra capacità di Ascoltare.
Colui che ascolta l’altro con empatia è colui che è in grado di comunicare realmente con il proprio interlocutore percependo ciò che l’altro sente, riuscendo a creare una connessione basta sulla fiducia.
Ascoltare è un’attività che coinvolge il nostro sistema sensoriale, le nostre cognizioni, e anche le nostre emozioni e la nostra volontà. È qualcosa di diverso dal sentire, cioè dal puro e automatico percepire stimoli sonori attraverso il senso dell’udito.
Parliamo di un ascolto consapevole: ascoltare senza interferenze, con empatia provando a capire realmente ciò che l’altro ci vuole trasmettere, con il suo sentire e il suo pensare.
L’ascolto consapevole ci consente di ricevere e dare fiducia agli altri, di instaurare una relazione basata sull’autenticità.
Sfortunatamente ogni giorno ci muoviamo in una società che per sua stessa natura rende sempre più difficile la possibilità di ascoltare a causa di stress, aggressività e frenesia.
Anche l’isolamento, dopo un lungo periodo di pandemia, ci ha portato ad una maggior individualità, ad una minor attenzione nei confronti dell’altro e quindi anche un senso di solitudine e di un “non sentirsi ascoltati”.
Sentirsi ascoltati vuol dire sentirsi riconosciuti dall’altro, nella propria individualità, nel proprio essere.
Il senso di appartenenza e riconoscimento è un po’ quello che è venuto a mancare negli ultimi tempi e, in parte dovuto anche, allo sviluppo continuo delle tecnologie e dei social che tende sempre più a creare delle relazioni superficiali, basate su una comunicazione apparente, non più fatta di un confronto tangibile.
Il senso di appartenenza e riconoscimento permette a ciascuno di noi di affermare la propria individualità e la propria persona, permette a ciascun individuo di affermare sé stesso.
Che cosa vuol dire ascoltare?
Ascoltare vuol dire essere disponibili, dedicare del tempo all’altro e, quindi, cercare di capire ciò che gli succede, cosa lo spinge ad agire. Ascoltare vuole dire anche saper interpretare gli scambi comunicativi e i silenzi, e accettare punti di vista divergenti dai propri.
L’ascolto richiede di compiere uno sforzo d’interesse, di concentrazione e d’attenzione, per mostrarsi realmente disponibili verso il proprio interlocutore. Questo resta, soprattutto, una prova della stima che si prova per l’altro, del desiderio di concedergli del tempo e di aiutarlo.
L’ascolto nel Counseling è proprio questo sentirsi riconosciuto, avere uno spazio per sé per non sentirsi soli, nel quale poter esprimere ad alta voce i propri pensieri e le proprie emozioni.
Nel Counseling si soddisfa principalmente il bisogno di essere ascoltati e lo stesso sentirsi ascoltati permette a sua volta di ascoltarsi.
Uno degli strumenti principali del Counseling è appunto l’Ascolto Attivo che riguarda proprio il Saper Ascoltare, ovvero un’abilità, un metodo comunicativo efficace che: invita la persona a parlare di sentimenti, di emozioni, favorisce la conversazione e l’esplorazione profonda, comunica un’accettazione aperta, lontana da qualsiasi pregiudizio.
“L’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto.”
C.Rogers

